‘Mangiare nel modo giusto non solo previene la malattia, ma genera anche la salute e un senso di benessere fisico e mentale.’ – T. Colin Campbell (chimico, biologo, nutrizionista)

In qualsiasi settore aziendale si operi è centrale la salute dei propri dipendenti e in particolare che seguano un corretto regime alimentare per aumentarne il vigore psico-fisico.

Tra chi demonizza le proteine totalmente e chi invece ne fa un consumo esagerato, ciò che risulta evidente in ambito scientifico è l’essenzialità delle proteine sul lavoro, e più in generale, nella propria dieta.

Le proteine sono uno dei macronutrienti che svolgono una vasta gamma di funzioni all’interno dell’ organismo (cellulare, enzimatica, strutturale): costituiscono i mattoni con cui sono costruite le fondamenta della struttura corporea e con cui si rinnovano le cellule, che periodicamente finiscono il loro ciclo di vita e devono essere sostituite.

Solitamente, nell’ orario lavorativo ricadiamo su scelte alimentari scorrette, prediligendo snack ad alto contenuto calorico e ricchi di grassi.

Gran parte degli alimenti pronti, non presentano un alto contenuto energetico e provocano sonnolenza sul lavoro, facendoci rendere molto meno di quello che vorremmo.

C’è chi, per praticità, mangia in ufficio o in spazi attigui alla propria attività come accade nelle mense. La scelta dei pasti sul luogo di lavoro, dovrà essere necessariamente bilanciata sia nei macronutrienti, sia nella quantità e nella qualità delle proteine da assumere, diventando una scelta fondamentale per svolgere al meglio la nostra giornata, secondo buoni standard di produttività.

Lo squilibrio indotto dal mancato apporto di proteine, induce una  progressiva debilitazione, esul lavoro come nello sport, gli effetti possono andare da un improvviso calo di prestazioni, ad un consumo della massa muscolare (catabolismo), passando per tutta una serie di sintomi negativi.

La parola chiave è bilanciare: l’assunzione di proteine deve essere equilibrata.

Se da un lato, è da evitare la carenza proteica sul lavoro, risulta altrettanto dannoso un sovradosaggio proteico. È infatti ormai comprovato, che un eccesso di proteine, in particolare quelle di origine animale accresca i rischi per la salute. In particolare, il rischio è legato a doppio filo all’obesità e all’eccesso di scorie.

Qual è il fabbisogno proteico consigliato?

Organizzazioni di ordine mondiale, quali  FAOOMS, EFSA, consigliano un apporto di 0,83 g di proteine per kg di peso per soggetti sedentari.

Secondo i nutrizionisti, generalmente, la quantità giusta di proteine da assumere è pari al 15-20% dell’apporto calorico giornaliero (0,8 – 1,8 grammi di proteine per ogni chilo) variando in base alle esigenze espresse dal nostro peso corporeo e al grado di attività del soggetto.

In ambito aziendale l’assunzione proporzionale di proteine in base al peso corporeo e al grado di attività svolta, comporterà:
– Un miglioramento della performance produttiva;
– Una riduzione della percezione dell’affaticamento e della stanchezza;
– Un miglioramento dei tempi di recupero;
– Un adeguato mantenimento delle difese immunitarie;
– Una riduzione delle concentrazioni tessutali ed ematiche di marcatori di danno ossidativo e muscolare, tipico delle immediate fasi di sforzo.

Inoltre, ricordati ogni tanto di alzarti dalla postazione per riattivare la circolazione, sciogliere la muscolatura, e staccare momentaneamente dalle attività cognitive.

Le proteine sono contenute, sia negli alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e derivati) sia negli alimenti di origine vegetale, (i legumi, la frutta a guscio e i semi oleosi, e in minor misura i cereali).  È importante variare il consumo e assumerle entrambe. Qualitativamente le proteine si distinguono in base alla completezza con cui apportano l’intera gamma di amminoacidi, in particolare essenziali e condizionatamente essenziali, che è massima nel caso degli alimenti di origine animale, buona nel caso di legumi, semi oleosi e frutta a guscio, scarsa nel caso dei cereali.

Più in generale, negli spuntini durante l’orario d’ ufficio, ad esempio, ci si può portare un frutto, uno yogout o della frutta secca, dunque qualcosa di rapido ma efficace a livello biologico.

Durante la pausa pranzo, l’ufficio non deve diventare il nostro nemico, spingendoci a mangiare in fretta e senza attenzione il pasto di fronte al pc, o a saltare i pranzi per le lunghe riunioni; bisogna assaporare, masticare bene e bere adeguadamente

Spesso sul lavoro non si dispone di troppo tempo, nel caso di pranzi veloci, si può optare per un panino con affettato e verdura, o per un’insalata con il dovuto apporto proteico (tonno, uova o mozzarella, ricotta). Se si ha a disposizione più tempo, prima di tornare in ufficio è preferibile un riso o della pasta integrale non troppo condita e un secondo alimento proteico accompagnato dalle verdure.